Seui - Genasey

Seui - Genasey
Seui, Genasey, ruderi (foto di Giuseppe Deplano, giornalista, copyright © 1991- riproduzione riservata)

lunedì 27 gennaio 2014

Genasey e Pranu Nani, urge un restauro e valorizzazione

Tra le perle più preziose del ricco patrimonio storico archeologico di Seui un posto di primo piano lo occupa sicuramente “Genossi”, il villaggio che sino al dodicesimo secolo sarebbe esistito, in località “Genna Ruinas”, ad oltre mille metri d’altitudine.
Nelle vicinanze di questo nucleo principale si apre la piana di “Pranu Nani”. Altra zona interessante dal punto di vista storico-archeologico che, molto probabilmente, fu sede di un altro insediamento abitativo costituito da una trentina di capanne.
Molto probabilmente questi nuclei rurali, la cui economia si basava su l’allevamento ed agricoltura arcaica, furono abbandonati attorno al ‘300, per cause meteo estreme, carestia o per epidemia.
Oggi per questi nostri insediamenti sicuramente di elevato valore storico e archeologico sarebbe assolutamente indispensabile una maggiore attenzione ed una valorizzazione culturale e turistica. Per far ciò sarebbe auspicabile a breve l’avvio di una accurata campagna di studio e ricerca che possa riportare alla luce e tutelare questo prezioso “gioiello” che la comunità seuese ha custodito per circa un millennio ed affiancarlo all’interessante “Parco archeologico di Ardasai”, distante pochi chilometri.  (Giuseppe Deplano, copyright © 2014 – riproduzione riservata)

lunedì 28 novembre 2011

Genasey, il villaggio giudicale in rovina nel territorio di Seui

Genasey, Genossi o Genoscis Oppidum. Sono solo alcuni dei possibili nomi del villaggio che, molto probabilmente, sino al dodicesimo secolo sarebbe esistito nel territorio di Seui, in località “Genna Ruinas”. Un crinale montuoso affacciato sul Flumendosa, a circa 1.112 metri sul livello del mare.
Nell’area, a poche centinaia di metri dalla piana di “Pranu Nani” (altra zona interessante dal punto di vista storico-archeologico), sul piano di campagna sono evidenti le tracce di un insediamento di dimensioni medio-piccole, composto da una trentina di resti di capanne in pietra e di muri.
Dalle dimensioni dell’insediamento si presume che nel suo periodo di massimo splendore la sua popolazione ammontasse a 120-150 abitanti, suddivisi in non più di venticinque nuclei familiari o fuochi.
La sua economia, sicuramente di pura sussistenza, si basava essenzialmente sull’allevamento del bestiame e su una agricoltura praticata in forma arcaica.
Secondo la tradizione della comunità seuese il centro sarebbe stato abbandonato a seguito di una abbondante nevicata che avrebbe obbligato i suoi abitanti ad lasciare il sito particolarmente esposto alle intemperie. Resta comunque sempre realistica l’ipotesi che a determinare la scomparsa di questa comunità rurale possa essere stata una grave carestia, un’epidemia di peste nera (1342-44, circa) o lo spostamento (più o meno volontario) della sua popolazione verso altre zone o altre comunità.  (Giuseppe Deplano, copyright © 2011 – riproduzione riservata)